Sostenibilità, diversità bioculturale, tutela del paesaggio, economia dinamica e qualità della vita: ecco le linee strategiche dell’ambizioso progetto
Amalfi è la prima città del Mezzogiorno d’Italia a candidarsi al programma internazionale GIAHS della FAO per la tutela dei paesaggi e dei sistemi rurali di interesse globale.
La candidatura di Amalfi e della sua Costa al Globally Important Agricultural Hertitage System è tesa alla tutela del paesaggio e alla salvaguardia del patrimonio agricolo secolare, in nuova visione che integri la società umana e l’ambiente, secondo gli obiettivi di sviluppo sostenibile.
“I nostri terrazzamenti sono un’esperienza unica da preservare – sottolinea il Sindaco di Amalfi, Daniele Milano – Il riconoscimento internazionale GIAHS mira a dare visibilità al nostro modello di agricoltura tradizionale, che affonda le sue radici in secoli di storia, essenziale per la conservazione dell’ambiente naturale e per la mitigazione del dissesto idrogeologico. Standard di certificazione e tracciabilità, ma anche la possibilità sviluppare attività di ricerca, nell’approccio alla dimensione dinamica di produttività prevista dalla FAO, che non esclude la possibilità di introdurre pratiche o tecnologie innovative, purchè sostenibili e rispettose del sistema stesso”.
I “Limoneti, Vigneti e Boschi nel territorio del Comune di Amalfi” sono già stati iscritti dal 26 ottobre del 2018 al “Registro Nazionale dei Paesaggi Rurali d’interesse storico”, dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo.
“Il paesaggio di Amalfi – si legge nella motivazione inserita nel decreto ministeriale – è marcatamente antropico e si sviluppa lungo le asperità morfologiche di un territorio di elevatissima diversità ambientale e biologica, con borghi dalle tipiche architetture, formazioni naturali di flora mediterranea, aree a pascolo, coltivi di agrumi, olivi, viti e ortaggi, mulattiere, che insieme disegnano uno degli esempi più eclatanti di paesaggio mediterraneo”.
“Sono quattro gli asset strategici delineati dal programma GIAHS: migliorare le condizioni economiche delle comunità rurali, promuovere l’uso di pratiche ecologiche sostenibili, preservare la diversità bioculturale e migliorare la qualità della vita delle zone rurali. – osserva la consigliera comunale delegata all’Agricoltura, prof.ssa Antonietta Amatruda – Sulla base di questi indicatori, si sviluppa l’Action Plan presentato nelle scorse settimane in Regione Campania, realizzato con una metodologia partecipativa che ha visto il coinvolgimento della comunità rurale di Amalfi, dei principali attori istituzionali del sistema agricolo della Costiera Amalfitana, e ancora di istituzioni, governo regionale, Comune di Amalfi, Consorzi e OP di pertinenza, Associazioni e Cooperative”.
Un iter complesso, quindi, per arrivare al Dossier di candidatura ufficiale, che è stato inviato al “Dipartimento delle politiche europee e internazionali e dello sviluppo rurale” del Mipaaf, per la candidatura ufficiale alla FAO.
Il dossier, curato dall’Università degli Studi Roma Tre con il coordinamento scientifico di Giorgia De Pasquale, descrive la situazione agricola di Amalfi, a partire dagli elementi di vulnerabilità evidenziati dall’analisi preliminare realizzata dal gruppo di ricerca, soprattutto rispetto ai limoneti. Gli ultimi capitoli delineano le proposte di intervento attivabili per la conservazione dell’agricoltura su terrazzamenti della Costa Amalfitana.
Prossimo step, dopo la presentazione alla FAO, sarà l’istituzione di un Comitato Promotore GIAHS per la Costiera Amalfitana. Il dossier individua, inoltre, le linee strategiche, in piena coerenza con i criteri che devono riscontrarsi in un sito Giahs: sostenibilità della produzione agroalimentare, mantenimento della biodiversità, delle conoscenze e delle tecnologie in uso nel sito; conservazione della vocazione culturale e della memoria storica, salvaguardia del valore paesaggistico.