di Antonietta Doria-
Oggi è la Giornata Mondiale degli insegnanti, nata nel 1994, organizzata con la collaborazione dell’UNESCO e dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro.
La leadership degli insegnanti nella trasformazione dell’istruzione è il tema della Giornata mondiale degli insegnanti del 2022: la trasformazione dell’istruzione inizia infatti con gli insegnanti. Convocata da Education International, UNESCO, Organizzazione internazionale del lavoro e UNICEF, questa giornata mira a mettere in evidenza il lavoro degli insegnanti e invita i governi a investire nella professione.
Il Doddle di Google non si fa aspettare, dando vita alla squadretta, alla matita, al mappamondo, al telescopio, a quegli strumenti che rendono i bambini gli adulti di domani.
Il mondo della scuola è vario e complesso, ogni grado di istruzione ha le sue problematiche. Così noi insegnanti abbiamo raggiunto nel corso delle nostre carriere sedi disparate, per apportare agli allievi quella conoscenza che aveva incuriosito noi, studenti di ieri.
Ci siamo rivisti nei piccoli che imparano a scrivere le prime lettere, nei ragazzi in crescita e forse ad un certo punto, molti di noi, non si sono più riconosciuti in una gioventù che non mostrava più interesse per niente, senza sogni nè desideri, in un momento in cui i mezzi tecnologici hanno quasi sostituito persino i libri di lettura e la socialità con i compagni.
E’ difficile essere insegnanti, docenti. Appartenenti ad una categoria sottopagata, e oggigiorno non rispettata, soprattutto da un certo tipo di genitori che ha difficoltà ad esercitare il suo stesso ruolo.
E’ difficile comprendere i ragazzi, perchè bisogna capire cosa si nasconde dietro la svogliatezza, le assenze, i finti sorrrisi. Se da giovane mi è capitato anche di andare per le case della provincia di Napoli per capire dove fossero quei bambini assenti per poi scoprire che erano a casa a dormire, dopo notti trascorse accanto ai genitori impegnati nel contrabbando di sigarette, poi mi è capitato nel nocerino, negli istituti superiori, di cercare di aiutare ragazzi sbandati per situazioni familiari disastrate o per approcci sbagliati con la vita.
Un insegnante che si rispetti è in grado di andare oltre la sua materia d’insegnamento, prende per mano gli allievi e li traghetta un passo più avanti, insegnando loro ad avere senso critico, a ragionare con la propria testa, ad avere spalle larghe per il futuro che li attenderà.
Perchè la vita è strana e fa tanti giri, ci pone tante scelte e ci porta poi il conto: ogni passo serve ad essere chi alla fine decidiamo di essere. E non c’è niente di più bello che essere utili ai ragazzi, fornendo loro gli strumenti da utilizzare come passepartout per quel meraviglioso viaggio che è la vita.